sabato 23 giugno 2007

Il Taxi solare


Dal 3 Luglio è in programma l'inizio del tour europeo promozionale di un nuovo tipo di auto solare. Questo interessante progetto tedesco (paese molto sensibile alle tematiche energetiche) è più propriamente su un taxi solare, dotato di batterie ZEBRA, inventate per l'occasione. Il taxi, dotato di 6 m2 di pannelli solari sopra il tetto, può percorrere 200 Km a 50 Km/h dopo un giorno di ricarica e 350 Km a 50 Km/h con 2 batterie. L'idea di una mobilità del tutto solare è completata da una stazione di rifornimento per le batterie (situata iun Svizzera), anch'essa dotata di panneli fotovoltaici.

Il Progetto del taxi sta attualmente fissando le tappe per il tour promozionale che attraverserà l'Europa, che è possibile concordare dal sito del progetto.

Fonti:
1. Home Page del Progetto solartaxi (in Tedesco)
2. Dati tecnici del solartaxi dal sito ufficiale (vedi qui).
3. Sito dell'Associazione no profit Eurosolar (In Inglese), promotrice del Progetto (il cui Statuto è qui).
4. News su blogeko
Immagine tratta da www.solartaxi.com

La ricerca nell'energie alternative

Da qualche anno a questa parte la sensibilità alle tematiche connesse energia è cresciuta in una maniera che ben pochi analisti di business avrebbero previsto (chi infatti avrebbe previsto un aumento così grande del prezzo del barile di petrolio, che ha sfiorato i 72$, dopo un periodo in cui le oscillazioni si mantenevano in un range ben più contenuto?). Le questioni energetiche non hanno creato solo problemi economici (che si riflettono sul costo del lavoro o della produzione industriale in questo o in quel paese), ma anche tensioni e questioni che si riflettono sulla politica internazionale (paesi più energeticamente favoriti rispetto ad altri, vuoi per una maggiore quntità di risorse non sfruttate, vuoi per una civiltà industriale meno sviluppata e così via).

E' da sottolineare quindi l'importanza che ha la ricerca e lo sviluppo di soluzioni energetiche differenziate: la generazione in loco e distribuita è la soluzione, chiaramente, idealmente più efficiente, sia da un punto di vista pratico e tecnologico (consumo uguale alla domanda effettiva, anche se usufruire dell'ottimizzazione data dalla rete può presentare dei vantaggi dal canto suo) che nel mercato dell'energia (visto che si tratta di una risorsa strategica che può creare forti tensioni internazionali e grossi cambiamenti nel peso che una nazione può svolgere nello scacchiere degli equilibri tra nazioni).

E' pur vero che si aprono molte ricerche promettenti (in vari campi dell'eolico, degli impianti sottomarini piuttosto che nello sfruttamento di biogas, piuttosto che in celle solari di nuova concezione e così via), ma è anche vero che molte aziende spesso sono più mosse alla creazione di ricerche e piccoli prototipi (vuoi per la pubblicità che questo porta al loro brand piuttosto che ai fondi pubblici o privato che da tempi recente vengono stanziati per queste ricerche) che alla messa in opera di queste innovazioni, i cui costi e rischiosità sarebbero decisamente molto superiori ad un semplice progetto "giocattolo" promozionale. Spero che l'opinione pubblica recepisca bene questa problematica e che le aziende attuino una politica responsabile, e che peraltro oggi va sempre più incontro alla sensibilità di molti consumatori.

venerdì 8 giugno 2007

L'Italia tra i Paesi più inquinati d'Europa


Lo studio condotto su 13 grandi città italiane ha dimostrato che, tra il 2002 e il 2004, circa 8.220 decessi sono direttamente correlati alla presenza anomala nell’aria delle famigerate polveri sottili, le tristemente celebri Pm10 – Pm 2.25 che fanno sì che il traffico rappresenti il 60% dell’inquinamento totale arrivando a top di 90% in alcuni centri urbani. Milano e Torino sono le città più inquinate e in generale la Pianura Padana – a causa dell’intensità del traffico, della presenza di grandi agglomerati industriali e condizioni climatiche sfavorevoli – si colloca ai vertici della classifica dell’inquinamento in tutta Europa al pari di alcune zone dell’Olanda e del Belgio.

L'articolo continua in questa pagina.

Fonte: PagineMediche
Foto: tratta dal sito Si.A.Po.l.