sabato 8 settembre 2007

Nei prossimi anni si deciderà il futuro di tutti noi. Se riusciremo a usare il petrolio per costruire le infrastrutture energetiche rinnovabili di una società che farà a meno del petrolio; allora, avremo fatto bene a bruciarlo. Se lo sprecheremo allegramente nei SUV e in cose del genere - come stiamo facendo adesso - allora avremo perso un'occasione che non si ripeterà mai più nella storia dell'umanità.

Ugo Bardi, nel post Trivellare o non trovellare?, come conclusione più generale alla questione del petrolio della Val di Noto. Vedi qui.

venerdì 3 agosto 2007

Un mulo per la mobilità urbana

Un nuovo tipo di mezzo elettrico (una sorta di quadriciclo elettrico) è il "Mulo System" (cioé, "sistema per la mobilità urbana e da Lavoro"). Tale mezzo, sviluppato dall'Unità di Ricerca per lo Sviluppo Urbano del Politecnico di Milano e L'Istituto Professionale "Ferrari" di Maranello, presenta una struttura modulare da adattare alle varie esigenze per la mobilità, dal trasporto di merci a quello delle persone. Il progetto vede suo punto forte nella semplicità del mezzo, di facile assemblaggio e disassemblaggio: facile da usare e da comporre dunque, ma anche da smaltire. Il prezzo dei primi pezzi si aggirano sui 15000 euro, ma una volta avviata la produzione tale prezzo potrebbe scendere a 5000. Tale mezzo ha un'autonomia di 60 Km e una velocità massima di 40 Km orari, pertanto è adatto soprattutto allo spostamento urbano.

Fonte: Nòva24, 19 Luglio 2007

giovedì 12 luglio 2007

Restrizioni sul Petrolio (dal "Times")

The world faces an energy squeeze as soaring demand for fuel exceeds the rate of growth in the supply of crude oil, the West’s leading energy forecaster has predicted.


World facing oil ‘supply crunch’ as demand soars, agency warns

sabato 7 luglio 2007

Il Solare termodinamico


L'energia solare termodinamica (propugnata dal Nobel Carlo Rubbia in progetti spagnoli e italiani) è una rivisitazione, a mio parere intelligente e sensata, della concezione tradizionale dei pannelli solari a concentrazione.

Il principio fisico su cui questa tecnologia si basa è elementare (così come è relativamente semplice ed economica la realizzazione): un pannello parabolico concavo è in grado di concentrare i raggi solari che lo investono in un punto, corrispondente al punto geometrico detto "fuoco", concentrandone anche l'energia associata. Tale energia viene trasferita al fluido termovettore contenuto nel "fuoco" (chiamato così dal greco Archimede, narra la leggenda, per l'uso di tali specchi per bruciare le navi nemiche) sotto forma di calore, che può essere così utilizzato, principalmente per azionare delle turbine mosse dal vapore. Quello che distingue i pannelli di Rubbia da quelli tradizionali sta nella maggiore efficienza del fluido termovettore.

Chiaramente, questo sistema non è particolarmente efficiente: vi sono molte trasformazioni energetiche, molte perdite associate e così via. Tuttavia presenta vantaggi non banali: oltre alla già detta semplicità di realizzazione, anche il relativamente basso impiego di materiali per la costruzione dei pannelli, la manutenzione anch'essa semplice e non costosa, per la produzione di una quantità di energia non così bassa per un'area non così elevata.

Presto saranno pubblicati degli approfondimenti a proposito su questo blog.

Immagine tratta da http://archimedes.infm.it

Milano e le bici


Milano, la "capitale morale" italiana di certo non è il luogo migliore per la bici. Eppure, ne avrebbe un gran bisogno: traffico congestionato, inquinamento (è la città più inquinata d'Europa)... . Spostarsi in macchina a Milano (specie in ore diurne) è un incubo e, in molti casi, una vera follia (dal centro a Cernusco sul Naviglio, paese appena fuori città, non è raro impiegare 2 ore in sola andata con l'auto).

Eppure, per questioni squisitamente culturali (la macchina è uno status-symbol, mentre la bici è per fessi?), le bici in questa città hanno vita dura. Un esempio per tutti: a Milano è consuetudine considerare le bici parcheggiate nei cortili come un "danno al decoro" (con conseguente rimozione immediata da parte degli altri condomini), specie se d'epoca, pur non contrastando peraltro con l'art. 51 del Regolamento Edilizio del Comune di Milano, che invece lo permette. Proprio nella stessa città però vige un'altra consuetudine: il parcheggio su marciapiede di ogni sorta di autoveicolo (cosa assolutamente impensabile in città come, ad esempio, Torino, dove la rimozione immediata sarebbe garantita): questo invece è decoro?

Immagine tratta da http://www.ulivoselvatico.org

Elogio della bicicletta


E' inutile negarlo: il mezzo più ecologico è e rimane la bicicletta. L'auto serve per viaggi lunghi (dalla classica uscita fuori porta domenicale ad una vacanza con gli amici), ma per le città sono il mezzo ideale, sia per le distanze da percorrere che per l'ingombro che la bici occupa. Le distanze da percorre in una città non sono mai eccessive (ad esempio, città grandi come Roma e Milano hanno un diametro di circa 10 Km, approssimando per eccesso, da un estremo all'altro), distanza che si può percorrere velocemente ed agevolmente in bicicletta. Per l'ingombro il discorso è scontato: l'auto occupa molto più spazio, sia nei parcheggi (perennemente scarsi) che sulla strada.

La bici inoltre, è l'unico mezzo che unisce in maniera efficace due esigenze: quella di fare attività fisica e quella della mobilità, avendo a disposizione semplicemente il suolo su cui si cammina (i rollerblade, gli skateboard non li considererei dei veri e propri mezzi di trasporto, sono più che altro per divertirsi o fare sport, mentre la canoa o la barca a remi necessitano di corsi d'acqua...non proprio comuni nella Milano di oggi! anche se anticamente esisteva il sistema di canali progettati da Leonardo Da Vinci che la rendeva navigabile).

A differenza di noi (e meglio), molte tra le maggiori e le minori città d'Europa sono veramente a misura di bici, da Lione (Francia) passando per le città olandesi (Amsterdam) e tedesche (Berlino, con le sue "20 chilometri di percorsi ciclabili, 80 chilometri di piste ciclabili nelle strade, 100 chilometri di percorsi combinati ciclisti-pedoni, 70 chilometri di corsie preferenziali per gli autobus aperte anche ai ciclisti e 50 chilometri di piste ciclabili sui marciapiedi", frase tratta dall'interessante post che trovi qui pubblicato da blogeko, e come ulteriore conferma della buona attenzione della Germania verso le problematiche ambientali), mentre da noi (penso a Roma e Milano) c'è ancora molto lavoro da fare. Da un punto di vista prima di tutto culturale, oltre che pratico.

Immagine di bici ad Amsterdam tratta da www.vogliadiviaggiare.info

sabato 23 giugno 2007

Il Taxi solare


Dal 3 Luglio è in programma l'inizio del tour europeo promozionale di un nuovo tipo di auto solare. Questo interessante progetto tedesco (paese molto sensibile alle tematiche energetiche) è più propriamente su un taxi solare, dotato di batterie ZEBRA, inventate per l'occasione. Il taxi, dotato di 6 m2 di pannelli solari sopra il tetto, può percorrere 200 Km a 50 Km/h dopo un giorno di ricarica e 350 Km a 50 Km/h con 2 batterie. L'idea di una mobilità del tutto solare è completata da una stazione di rifornimento per le batterie (situata iun Svizzera), anch'essa dotata di panneli fotovoltaici.

Il Progetto del taxi sta attualmente fissando le tappe per il tour promozionale che attraverserà l'Europa, che è possibile concordare dal sito del progetto.

Fonti:
1. Home Page del Progetto solartaxi (in Tedesco)
2. Dati tecnici del solartaxi dal sito ufficiale (vedi qui).
3. Sito dell'Associazione no profit Eurosolar (In Inglese), promotrice del Progetto (il cui Statuto è qui).
4. News su blogeko
Immagine tratta da www.solartaxi.com

La ricerca nell'energie alternative

Da qualche anno a questa parte la sensibilità alle tematiche connesse energia è cresciuta in una maniera che ben pochi analisti di business avrebbero previsto (chi infatti avrebbe previsto un aumento così grande del prezzo del barile di petrolio, che ha sfiorato i 72$, dopo un periodo in cui le oscillazioni si mantenevano in un range ben più contenuto?). Le questioni energetiche non hanno creato solo problemi economici (che si riflettono sul costo del lavoro o della produzione industriale in questo o in quel paese), ma anche tensioni e questioni che si riflettono sulla politica internazionale (paesi più energeticamente favoriti rispetto ad altri, vuoi per una maggiore quntità di risorse non sfruttate, vuoi per una civiltà industriale meno sviluppata e così via).

E' da sottolineare quindi l'importanza che ha la ricerca e lo sviluppo di soluzioni energetiche differenziate: la generazione in loco e distribuita è la soluzione, chiaramente, idealmente più efficiente, sia da un punto di vista pratico e tecnologico (consumo uguale alla domanda effettiva, anche se usufruire dell'ottimizzazione data dalla rete può presentare dei vantaggi dal canto suo) che nel mercato dell'energia (visto che si tratta di una risorsa strategica che può creare forti tensioni internazionali e grossi cambiamenti nel peso che una nazione può svolgere nello scacchiere degli equilibri tra nazioni).

E' pur vero che si aprono molte ricerche promettenti (in vari campi dell'eolico, degli impianti sottomarini piuttosto che nello sfruttamento di biogas, piuttosto che in celle solari di nuova concezione e così via), ma è anche vero che molte aziende spesso sono più mosse alla creazione di ricerche e piccoli prototipi (vuoi per la pubblicità che questo porta al loro brand piuttosto che ai fondi pubblici o privato che da tempi recente vengono stanziati per queste ricerche) che alla messa in opera di queste innovazioni, i cui costi e rischiosità sarebbero decisamente molto superiori ad un semplice progetto "giocattolo" promozionale. Spero che l'opinione pubblica recepisca bene questa problematica e che le aziende attuino una politica responsabile, e che peraltro oggi va sempre più incontro alla sensibilità di molti consumatori.

venerdì 8 giugno 2007

L'Italia tra i Paesi più inquinati d'Europa


Lo studio condotto su 13 grandi città italiane ha dimostrato che, tra il 2002 e il 2004, circa 8.220 decessi sono direttamente correlati alla presenza anomala nell’aria delle famigerate polveri sottili, le tristemente celebri Pm10 – Pm 2.25 che fanno sì che il traffico rappresenti il 60% dell’inquinamento totale arrivando a top di 90% in alcuni centri urbani. Milano e Torino sono le città più inquinate e in generale la Pianura Padana – a causa dell’intensità del traffico, della presenza di grandi agglomerati industriali e condizioni climatiche sfavorevoli – si colloca ai vertici della classifica dell’inquinamento in tutta Europa al pari di alcune zone dell’Olanda e del Belgio.

L'articolo continua in questa pagina.

Fonte: PagineMediche
Foto: tratta dal sito Si.A.Po.l.

domenica 27 maggio 2007

Energia dalla birra



La Foster's, la maggiore produttrice di birra australiana (ma diffusa ed apprezzata in tutto il mondo), ha avviato un progetto da 90.000 Euro in tandem con l'Università del Queensland per produrre energia a partire dagli scarti della fermentazione della birra. Dei particolari batteri, infatti, utilizzerebbero tali scarti per produrre acqua ed elettricità (Ecoblog parla di "3000 litri per il fabbisogno energetico di una famiglia"), anche se tale procedimento non è nato specificatamente per la produzione elettrica. L'entrata in funzione dell'impianto è prevista per Settembre; se l'esito di questo progetto pilota sarà positivo, verrà esteso ad altri impianti dell'azienda.

Fonti:
1. ecoblog.it
Immagine: una famosa birra Foster's (non riconoscibile)

mercoledì 9 maggio 2007

Una barca solare attraversa l'Atlantico


Ieri una barca solare (o meglio, un catamarano solare), la Sun21, è sbarcata a New York. E' partita il 3 Dicembre 2006 da Puerto Sherry (Isole Canarie, Spagna) ed è arrivata l'8 Maggio 2007, ore 15 (locali) dopo una traversata di ben 7000 miglia di mare, ripercorrendo la rotta di Cristoforo Colombo. In realtà Colombo compì la sua traversata esplorativa un tempo inferiore (poco più di un mese), tuttavia l'impresa della sun21 è una buona dimostrazione dell'affidabilità dei pannelli solari, almeno per l'uso nautico.

Fonti:
1. Sito ufficiale (da cui è anche tratta l'immagine sopra)
2. Blogeko

sabato 5 maggio 2007

Elettricità dal calore con molecole organiche



L'effetto Seebeck permette di convertire il calore in elettricità. Esso è noto dal 1821 (scoperto dal fisico estone da cui prende nome), ma da allora non si è ancora riusciti a sfruttarlo industrialmente per generare energia elettrica. Lo svantaggio è il basso rendimento di quest'effetto: circa il 7%. Inoltre, ci sono gli alti costi per la produzione delle leghe metalliche tra cui si origina la differenza di potenziale voluta (affacciati mentre sono mantenuti a temperature differenti).

Lo scorso febbraio è apparso su "Science" uno studio dell'Università della California di Berkeley che illustra nuovi interessanti sviluppi di questo filone. Sembra infatti promettente la strada delle molecole organiche e dei nanomateriali: i ricercatori hanno posto alcune molecole organiche di benzeneditiolo, dibezeneditiolo tribenzeneditiolo tra due elettrodi ricoperti d'oro. Dopo avere riscaldato uno degli elettrodi hanno misurato lo scorrere di una microcorrente.


Fonti:
1. da Le Scienze
2. da UC Berkeley News

venerdì 27 aprile 2007

L' energia dei fulmini


Certo che si può ricavare energia da un fulmine. Un esperimento di successo venne fatto in Giappone nel 1971. Lo stesso esperimento tuttavia non ebbe i risultati tanto attesi perché privi della tecnologia necessaria. Nei pressi di Osaka venne costruito una specie di parafulmine dalla grandezza di un campo sportivo. L' intento degli scienziati era nell'immagazzinare in una sorta di batteria tutta l' energia possibile.

Dopo quasi 10 anni di attesa un fulmine cadde su questa sorta di "acchiappa-fulmini". Ahimè senza successo. La potenza distruttiva dello stesso distrusse tutto il lavoro di anni di ricerca in pochi secondi. Al tempo stesso vennero fatti rilevamenti interessantissimi che confermarono che lo sfruttamento di un solo fulmine con i dovuti mezzi necessari potrebbe fornire tranquillamente energia elettrica ad una città di 1 milione di abitanti.

Tratto da yahoo risposte:
http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20070327071122AA1SX9L
Immagine tratta da:
http://th03acc0156.swisswebaward.ch/HTML/img/fulmine1.jpg

mercoledì 25 aprile 2007

I giorni delle rinnovabili

I giorni 20 e 21 Maggio 2007 saranno aperti al pubblico gli impianti che aderiscono all'iniziativa. L'elenco degli impianti è qui

Fonte: ISES Italia

lunedì 23 aprile 2007

Premio Eni-Italgas per i ricercatori delle celle solari a polimeri

Lo scorso 20 Marzo sono stati premiati a Torino i due capigruppo di ricerca Hegger (Nobel per la Chimica) e Alivisatos (docente di Berkeley). Il team congiunto di ricercatori sta mettendo a punto un nuovo tipo di celle solari basate su polimeri organici e non più sulla tecnologia del silicio come si è fatto finora. Questa nuova tecnologia abbatterebbe il costo delle celle stesse di addirittura 1/10, oltre ad una maggiore praticità di uso in quanto flessibili, anche se il rendimento della celle stesse sarebbe inferiore alle celle attuali. Hegger ha annunciato l'inizio della produzione industriale delle celle polimeriche per il 2008 tramite la propria azienda.

Fonte: ANSA

La ricerca del volo solare (1) - Il Gossamer Condor



Il Gossamer Condor è un velivolo ideato dall'Ingegnere della NASA Paul MacCready nel 1977.

Le ragioni della nascita del primo veicolo a propulsione umana è curiosa: l'industriale britannico Henry Kremer emise il bando di un premio di 50000 sterline per chiunque avesse realizzato un veicolo spinto dalla forza dell'uomo per oltre un miglio, compiendo una figura ad "otto". MacCready, che dal 1971 possedeva una piccola azienda aeronautica, la Aerovinement. Inc lesse questo bando nel 1976. Egli doveva saldare il debito di 100000$ con un amico i cui affari erano falliti. Il bisogno economico, unito all'interesse scientifico e alla sfida (finora i tentativi da parte di imprese inglesi erano tutti falliti) motivarono McCready nel gettarsi nell'impresa.

Presto MacCready si accorse che non avrebbe potuto usare un profilo tradizionale.
Quell'estate, insieme ai suoi figli durante un viaggio in campagna, aveva osservato falchi ed avvoltoi rimanere in volo anche per ore senza quasi sbattere le ali: capì anche che le ali avrebbero dovuto essere lunghissime e il telaio particolarmente leggero, cosa che avrebbe richiesto accorgimenti originali (come il sostegno per le ali). Poiché la potenza necessaria al sostentamento in volo è inversamente proporzionale alle dimensioni del velivolo, MacCready dimensionò il prototipo per l'assorbimento di una potenza meccanica di 400W, generabile da un buon ciclista.

Il risultato dei test portò alla nascita del Gossamer Condor, con cui MacCready si aggiudicò il premio Kremer nel 1977. Estinse così il suo debito è gettò l'inizio nella ricerca in una maggiore efficienza energetica nel volo , di cui si occupa la sua azienda ancora oggi.

Bibliografia:
http://www.nasa.gov/centers/dryden/news/FactSheets/FS-054-DFRC.html
http://www.progressiveengineer.com/PEWebBackissues2003/PEWeb%2042%20Sep%2003-2/MacC.htm

Immagine tratta da:
http://www.innovation-creative.com/z4444_condor.jpg

Guarda il Video: "The Flight of the Gossamer Condor" (1978)

domenica 22 aprile 2007

Presentazione del KiteWindGenerator


Il progetto KiteWindGenerator è nato da una società di Chieri (TO), la Sequoia Automation. Essa propone una forma originale di sfruttamento della risorsa del vento, mediante un sistema di aquiloni (i "kite", appunto) che spingono un mulino eolico ad asse orizzontale. Questo sistema, se realizzato, permetterebbe di superare alcuni vincoli importanti delle torri eoliche attuali. Infatti,
1) la generazione dell'energia sarebbe più costante in quanto sfrutterebbe il vento di alta quota (più costanti rispetto a quelli più vicini al suolo),
2) La potenza di ciascuna centrale eolica sarebbe maggiore rispetto a quelle attuali, attestandosi perfino introrno ai 50 o addirittura 80MW (ovvero pari a quella di una centrale atomica), mentre la più grande torre eolica tradizionale, costruita in Spagna, sfiora i 3MW e infine
3) l'impatto visivo dell'impianto sarebbe molto ridotto in quanto gli aquiloni sarebbero tanto alti da risultare pressoché invisibili da terra.

Chiaramente esistono alcuni svantaggi, tuttavia legati principalmente allo sviluppo di una centrale di concezione completamente nuova. Difficoltà dunque tecniche (per es. dei controlli automatici che governano i kite, per massimizzarne in ogni istante la portanza), economiche (costi di ricerca) e legislative (ad es. è necessaria la nascita di una no-fly zone sopra l'impianto).

Questo progetto è molto impegnativo finanziariamente, oltre che tecnicamente; ciò nonostante ha ottenuto importanti contributi da molti enti pubblici (e anche scientifici), tra cui l'ESA (European Space Agency), la collaborazione scientifica del DAUIN (Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino) oltre a vari riconoscimenti (ad esempio l'approvazione ufficiale della IEEE, l'Institute of Electrical and Electronics Engineers con la pubblicazione di un articolo, vedi qui il pdf). Attualmente è terminata la prima fase di simulazione e sono in corso i primi test su prototipi di piccola scala (tra cui uno mobile), con esiti finora incoraggianti al proseguimento della sperimentazione.

Una presentazione video del progetto è reperibile qui.

Fonti:
1. Progetto KiWiGen (Sequoia Automation)
2. FAQ del progetto
3. Blog ufficiale del progetto (Sequoia Automation)
4. Articolo apparso su Tuttoscienze (de La Stampa)

sabato 21 aprile 2007

Energia eolica con il Mars di Magenn





Il Magenn Power Air Rotor System (MARS) rappresenta una novità nel campo dell'energia eolica. Si tratta di una sorta di "mongolfiera", riempita con elio che ruota orizzontalmente grazie ai venti di alta quota (altitudine tra i 400 e i 1000 piedi). Il vento mette in moto il rotore, il quale genera elettricità che viene trasmessa a terra. I vantaggi ripsetto ad una generazione tradizionale sono nel funzionamento più regolare (come sono più regolari i venti a quella quota) anche per venti a bassa velocità (in un range compreso comunque tra i 1 e i 28 metri al secondo, mentre i generatori ordinari necessitano di almeno una velocità del vento di 2-3 metri al secondo). I vantaggi si pongono anche in termini di maggiore praticità e minori costi di installazione, in quanto non è necessaria la costruzione di una torre eolica.

Tradotto da Marco C da: imrex.com

Fonti:
1. Sito della Magenn
2. FAQ sul generatore Magenn

Benvenuti nel blog Alternenergy! by Marco C

Buongiorno a tutti.

Sono Marco, uno studente di Ingegneria da sempre incuriosito dalle possibilità offerte dalle cosiddette "Energie alternative". Con questo spazio intendo pubblicare rassegne stampa e articoletti di vario tipo su questo affascinante campo, mantenendo un taglio "scientifico", ma non troppo tecnico. Il blog vuole anche essere uno spazio di confronto su questo tema di cui si parla sempre più spesso.


Se mi volete contattare, potete utilizzare i commenti ai post, oppure potete farlo in privato scrivendo a: marcocblog@gmail.com
Buona lettura! :-)

Marco C