sabato 7 luglio 2007

Il Solare termodinamico


L'energia solare termodinamica (propugnata dal Nobel Carlo Rubbia in progetti spagnoli e italiani) è una rivisitazione, a mio parere intelligente e sensata, della concezione tradizionale dei pannelli solari a concentrazione.

Il principio fisico su cui questa tecnologia si basa è elementare (così come è relativamente semplice ed economica la realizzazione): un pannello parabolico concavo è in grado di concentrare i raggi solari che lo investono in un punto, corrispondente al punto geometrico detto "fuoco", concentrandone anche l'energia associata. Tale energia viene trasferita al fluido termovettore contenuto nel "fuoco" (chiamato così dal greco Archimede, narra la leggenda, per l'uso di tali specchi per bruciare le navi nemiche) sotto forma di calore, che può essere così utilizzato, principalmente per azionare delle turbine mosse dal vapore. Quello che distingue i pannelli di Rubbia da quelli tradizionali sta nella maggiore efficienza del fluido termovettore.

Chiaramente, questo sistema non è particolarmente efficiente: vi sono molte trasformazioni energetiche, molte perdite associate e così via. Tuttavia presenta vantaggi non banali: oltre alla già detta semplicità di realizzazione, anche il relativamente basso impiego di materiali per la costruzione dei pannelli, la manutenzione anch'essa semplice e non costosa, per la produzione di una quantità di energia non così bassa per un'area non così elevata.

Presto saranno pubblicati degli approfondimenti a proposito su questo blog.

Immagine tratta da http://archimedes.infm.it

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